(Libertà, 24.10.2014) Esperti ambiente, Piacenza capitale

Stefano Maglia presidente nazionale della nuova associazione che avrà sede nella nostra città: “Valorizzazione e qualificazione professionale”.

“Ass.I.E.A. ha come obiettivo principale la valorizzazione e la qualificazione professionale di coloro che, in modo autorevole, consapevole e sostenibile, si occupano, o vogliono occuparsi, di ambiente”. E’ con queste parole che Stefano Maglia, Presidente dell’Associazione Italiana Esperti Ambientali, presenta la nuova associazione che avrà la sede nazionale proprio a Piacenza, in via Nicolini.

Dopo una pluridecennale carriera professionale dedicata all’ambiente, da autore del primo Codice dell’Ambiente a docente all’Università di Parma fino ad essere tra i più autorevoli e stimati consulenti ambientali d’Italia, Stefano Maglia ha voluto far partire, proprio da Piacenza, l’ambizioso progetto di certificazione dell’esperto ambientale. Infatti, a differenza di altre altrettante autorevoli professioni che godono di ordini, albi e qualificazioni, la figura del consulente-esperto ambientale non risulta ancora essere regolamentata né precisamente qualificata.

“ASSIEA punta proprio a questa innovazione – spiega Stefano Maglia – il riconoscimento della nostra associazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico sarà il primo passo per richiedere una vera e propria certificazione di questa figura professionale alla luce della Legge 4/2013”.

Questa recente legge ha disposto e regolamentato come associazioni no-profit possano giungere all’obiettivo di far certificare professioni non ancora riconosciute.

“Dopo anni ad operare in questo settore ho letto la nascita di questa legge come un dovere, non come un’opportunità – ci ha detto Stefano Maglia sulla nascita di ASSIEA – per i tanti professionisti che con competenza, passione e amore per l’ambiente credono in un futuro ed in uno sviluppo sostenibile, raggiungibile e concreto entro il quale sviluppare le proprie professionalità”.

L’associazione vanta un organico di autorevole e decennale esperienza. Al fianco del Presidente, tra le cariche più alte, ci sono Antonella Fabri esperta di Sistemi di gestione ambientale alla vicepresidenza e Paolo Pipere, già segretario dell’Albo gestori ambientali Lombardia, e ora segretario nazionale di ASSIEA.

Nel comitato scientifico, inoltre, spiccano tra l’altro i nomi dell’ex ministro Edo Ronchi, del Consigliere della Corte Suprema della Cassazione Luca Ramacci e di Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF.

“Per il perseguimento dei nostri obiettivi – ha spiegato il presidente Maglia – Ass.I.E.A. promuove non solo la formazione permanente dei propri associati ma persegue, anche, forme di garanzia e tutela dell’ente come attivazione di uno sportello di riferimento per il consumatore”.

Perchè, come ben si può immaginare, la regolamentazione della professione dell’Esperto ambientale, oltre a tutelare detta figura andrà inevitabilmente a essere una garanzia per aziende e pubbliche amministrazioni che quotidianamente si devono affidare a esperti per il rispetto dell’ambiente e delle numerose norme della materia.

L’associazione è strutturata su tre livelli di sottoscrizione: socio ordinario, socio aderente e socio sostenitore. Da quando, pochi giorni fa, l’associazione è stata ufficialmente costituita con atto notarile sono già decine le richieste di sottoscrizione, proveniente da tutta Italia, piovute sul sito dell’associazione (www.assiea.it).

ASSIEA comprende, infatti, consulenti, giuristi e tecnici qualificati ma, è anche aperta ai neo-laureati e giovani professionisti come punto di partenza per una carriera in campo ambientale.

“Fondamentalmente – ha concluso Stefano Maglia – sarà per noi offrire un’opportunità formative, professionali e di crescita anche ai giovani che aspettano l’onda giusta per spiccare il balzo tra le opportunità che questa professione offre”.

L’iscrizione darà accesso all’inserimento nell’Elenco nazionale degli esperti ambientali oltre che ad appositi strumenti di riconoscimento e attività di formazione e aggiornamento.

Di seguito l’articolo originale sul quotidiano Libertà del 24 ottobre 2014: